
Forse è colpa del fuso orario: mentre il Teo se la dorme alla grande, alle 6:30 la Giovi è già sveglia e impaziente di fare colazione! Peccato che la colazione sia pronta non prima delle 8:15, perché le paste arrivano a quell’ora… e così, alle 8:16: “Sveglia sveglia, fuori a far colazione!”. Tavolino a bordo piscina, che il Teo raggiunge con gli occhi ancora imbogonadi.
Un buongiorno alla siura, che inizia a chiederci se vanno bene le brioches, la granatina, la frutta, lo yogurt, qualcosa di salato, le marmellate… ovviamente confermiamo tutto, ci mancherebbe! Tra le varie cose, delle bombe di brioches piene di crema—quella del cannolo… Una di queste e ti ricoverano al Borgo Trento di Marzamemi!

Il Teo si sfonda alla grande e la Cristina ci racconta il perché e il per come da Piacenza sia finita da queste parti: una colazione decisamente tosta!
Ma è ora di affrontare la lunga giornata, all’insegna dell’antico detto: “Rocco, Barocco, prezzemolo e finocchio!”. Eh sì, oggi si va alla scoperta di città e paeselli che, con la loro architettura, hanno reso celebre questa parte di Sicilia!
Prima tappa: Scicli. Sarà che di Montalbano non ne sappiamo nulla, ma ci è sembrata un po’ caotica e incasinata. Facciamo una camminata fino al punto panoramico della Chiesa di San Matteo, giriamo qualche viuzza… e poi ripartiamo.



Seconda tappa: Ragusa—anzi, Ragusa Ibla, ovvero la parte storica della città rimasta in piedi dopo un terremoto intorno al 1600. Bellissima! Con il suo percorso pedonale e la grande piazza sul Duomo di San Giorgio… ci è piaciuta parecchio!





Solita gag di ogni vacanza: ci sediamo in un locale e scappiamo via non appena la cameriera si gira. Alla fine, pausa pranzo al Caffè Donnafugata: granatina ai fichi d’India per il Teo, fragola e more di gelso per la Giovi… cosa chiedere di più?

Ma il tour barocco è ancora lungo! La gente normale ci dedicherebbe una settimana, noi abbiamo solo oggi per farlo. Si va a Modica, dove prendiamo il trenino turistico. Fa un caldo bestiale e siamo chiusi come sardine, ma almeno ci porta sul cucuzzolo… da lì decidiamo di scendere a piedi! Scelta top: ci godiamo quel dedalo di viette che ci porta anche qui allo splendido Duomo di… San Giorgio! (C’è della fantasia nei nomi.)






Entriamo nel Duomo ma c’è una celebrazione in corso… un funerale! E mentre portano fuori la salma, ecco entrare giovani belli, eleganti e sorridenti: subito dopo c’è un matrimonio! Vorremmo imbucarci alla festa—cioè, solo alla seconda—ma c’è da tornare al B&B. Veloce tappa per comprare la famosa cioccolata di Modica.
Eccoci in camera, un po’ cotti ma con piscina e amaca a disposizione. Relax meritato!

Dopo una giornata così, cosa aspettarsi per la serata?! Visita veloce alla piazzetta di Marzamemi, che ieri avevamo visto solo col buio (e con parcheggio abusivo sotto il naso di un parcheggiatore abusivo!). Piazza bellissima all’imbrunire, che va via via riempiendosi.



Ma vogliamo chiudere col botto: Noto, la capitale del barocco! Ultimi istanti di sole a illuminare l’incredibile Corso Vittorio Emanuele, dove si affacciano il Duomo, il Municipio e palazzi di uno stile e colore davvero unici. Ci gustiamo questo spettacolo prima di goderci la cena.




Ed eccoci al Ristorante Baglieri, in un dammuso, dove ci spariamo pasta con pesce spada e tonno al pistacchio tostato. Alè, diamoci dentro! E il dolce? Al Caffè Costanzo, storico della città, dove il Teo—non ancora sazio—si fa fuori un cannolo, una cassata e un bicchiere di Moscato di Noto… arriverà a letto senza star male?!?
Alla prossima puntata!




Comincia la discussione