Drugi dan – Isola di Silba

Una dormita di gusto, da vacanza, e il giorno può iniziare alla grande! Giochiamo a Tetris per fare colazione nel poggioletto ma in poco tempo siamo pronti a partire. Salutiamo Edoardo & la sua family che fanno ritorno in Italia e poi via di gommone.

Il capitano Pippo ci vuole portare sull’isola di Silba, durata circa un’ora. Pausa a circa metà strada per fare il bagnetto in prossimità di un isolotto con mare azzurro e splendido. Foto di rito così da far invidia agli amici a casa!

La tappa è utile per organizzarci per la pesca. A bordo abbiamo la regina delle aguglie, alias Monica che in quattro e quattr’otto ne pesca una! Proviamo a cercarne un’altra ma senza fortuna! No problema, andiamo di pesca seria… proviamoci.. tentiamoci.. non molliamo.. coraggio ragazzi… e invece anche oggi non si pesca una benemerita mazza!!!

Un po’ affranti ma anche affamati raggiungiamo Otok Silba dove un ristorantino sul porto ci attende! Anzi ad accoglierci per farci attraccare è proprio il padrone del ristorante, nonché cameriere e forse cuoco… un vero lupo di mare che non appena vede il nodo fatto alla cima che gli passiamo, impreca in sette lingue e pure butta in mare il moschettone! Che cordiali i croati.

Ci sistemiamo a tavola, e sempre lui ci consiglia il menu: un paio di ombrine, che nessuno conosce, e un dentice. Antipasto e vino a completare. Per farla corta una delle migliori magnate di pesce della storia! Doppio giro di amari e poi lo salutiamo con un cinquantino a testa di meno in tasca…

Quattro passi ma proprio quattro per attraversare il paese, barcollando raggiungo la sommità di una torretta d’avvistamento dove ricordando le mie origini mussulmane intono la preghiera delle cinque come i migliori muezzin de La Mecca.

Torniamo in gommone, non prima di aver recuperato il moschettone in fondo al mar, e poi diretti a casa cantando e ballando con il sole che tramonta davanti a noi!

Belli cotti dal sole, dal mare, dal pesce mangiato e dal vino bevuto, una veloce cena e poi a letto.

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