Drugi dan: la Bosnia e l’arrivo a Dubrovnik

C’è un detto croato che più o meno dice così: Nikad ne izlazite iz kuće bez novca! Cosa vuol dire, cercatelo voi ma sappiate che c’entrano i soldi. Ecco come è andata oggi…

Sebenico c’era piaciuta al primo sguardo che decidiamo di visitarla ancora, con le prime luci del giorno. Cartina alla mano cerchiamo di non perdere nemmeno un angolo di questa bella cittadina, tutta fatta di pietre chiare!

È ora di riprendere l’auto abbandonata la sera prima in un parcheggio a pagamento. Dopo aver girato tre volte il lungomare finalmente il Teo si ricorda dove era il parcheggio ma quando va a pagare.. “no euro? No card? Mo’ e adesso, chi ha tutte ste kune croate?!?” Si cerca ovunque nelle tasche e in auto, finché non saltano fuori anche le ultime monetine per raggiungere la quota. Possiamo ripartire direzione Bosnia!

Poche ore per carità ma si va a visitare prima Međugorje e poi Mostar. Anche qui però, gag alla dogana dove c’è da pagare l’autostrada: ovviamente corone bosniache non ne abbiamo, allunghiamo 2€ e il casellante brontolando ci fa passare. Tenendosi però la moneta che valeva quattro volte la tariffa da lui chiesta!

A Međugorje raggiungiamo la collina delle Apparizioni: un difficile e duro sentiero sale fino alla sommità, ma tutti procedono in silenzio, anche i più anziani. È un luogo suggestivo, carico di significati.

Proseguiamo verso Mostar, resa purtroppo famosa durante la guerra in ex Jugoslavia. Già dall’auto vediamo il famoso ponte ed evitando i parcheggiatori abusivi, che ci avrebbero chiesto di pagare in euro, andiamo nei parcheggi seri, dove vogliono solo moneta locale! Si preleva al bancomat spendendo più di commissioni che altro. E non vi diciamo le avventure anche qui per pagare alla fine…!

La cittadina è bella, caratteristica… e stra piena di gente! Osserviamo i giovani del posto e qualche pazzo turista che si lanciano dal ponte, attraversiamo le piccole e ingolfate viette piene di locali, negozi e turisti! Una città viva e vivace, bene!

Ecco in tutto questo i telefoni non vanno più e dunque per raggiungere la meta finale, Dubrovnik, senza navigatore riprendiamo la strada dell’andata. Più lunga, ahi noi, ma che ci porta sul nuovissimo mega ponte che collega la penisola di Peljesac con la terraferma… ponte sullo stretto scansati!

Il tempo di vedere dei canadair andare avanti e indietro per spegnere degli incendi, e siamo a Dubrovnik! L’appartamento è un po’ fuori perché il centro è murato di turisti ma c’è un bus che passa proprio davanti a noi. Basta sapere da che parte prenderlo. E noi ora lo sappiamo, e bene, perché per andare in città abbiamo chiamato un taxi, il bus… ci è passato davanti!!!

Le grandi mura, i palazzi e le vie piccole a scacchiera, le chiese… e la pioggia! Esatto qui piove, meglio cercare dove mangiare e stare al coperto! Ristorante Domino, pizza e pasta italiana… anche no! È un ristorante del posto e così ci spariamo del branzino e dell’agnello. Buonissimi! Ultimi giri e torniamo a cercare il bus: questa volta tutto fila liscio, o quasi. Per domani… ricordarsi i soldi!!

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