Peti dan: isole di Brac e Hvar. E festa finale!

La giornata parte con il Ciano che va a pesca all’alba e chi fa la passeggiata delle 6.30, tutti super attivi a parte Giovi e Teo che mortazzoni rimangono a letto! Oggi è Ferragosto giorno di festa e di riposo…ehm leggere fino in fondo!

Preparativi per festeggiare il compleanno del Teo con una colazione a base di bomboloni, “tanti auguri a te” e primo regalo il fotolibro del viaggio in Islanda!

Carichissimi alle 9.30 siamo già pronti a salpare.
Prima ora di gommone alla grande ci godiamo il sole, l’aria frizzantina che piano piano si scalda!
Raggiungiamo la spiaggia di Bol sull’isola di Brac, sogno del Teo, oggi è la sua festa e tutti ovviamente lo accontentiamo!!

La lingua di sabbia bianca e l’acqua turchese sono una meraviglia che ci gustiamo per 5 minuti perché poi un tipo ci obbliga a spostarci a 200 mt dalla riva, dove ugualmente si sta bene per carità.

Foto dal web

Decidiamo di pranzare in una insenatura nell’isola di Hvar, di fronte a Brac al “Vaiana beach”. Piazziamo l’ancora e l’assetto ombra stile Albania con gli asciugamani a mo’di tendalino, pasta per tutti e riposino del Ciano e Pippo. Teo, Giovi, Monica e Silvana decidono di raggiungere a nuoto il baretto. Niente male, pouf e tavolini stile lounge bar e solo 220 kune da spendere. Ok prendiamo 3 estratti di verdura/frutta uno più imbarazzante dell’altro e una birra per il festeggiato!
Cin cin e si ritorna in gommone.

Visita a “Cittavecchia” un paesino con un piccolo centro storico, alziamo il tiro con qualche Pinacolada e un Moijto, mezzo rovesciato dal Pippo che non sa bere dalla cannuccia e si riparte abbastanza ignari dell’attraversata che ci avrebbe atteso.

Cosa vi abbiamo detto dell’andata? Carichissimi?! Ecco il ritorno ci ha visti provati dagli spruzzi, le onde e il “terrore” di rimanere senza benza!
Lunga deviazione per rifornirci dove probabilmente mezza isola lo fa come noi nel tardo pomeriggio. Pippo, super capitano, si barcamena fra mille barche e gommoni di qua e di là e finalmente riusciamo a farcela.

Ripartiamo. Guarda un po’ non ci sono più barche in giro, vento da sud e si volteggia sulle onde. Un tramonto da gustare fra il sogno di poter avere una osteopata a disposizione per risistemarci la schiena dopo l’attraversata e la cena che fortunatamente ci attende.

In fretta e furia ci mettiamo alla guida dell’auto, manco trovare il ristorante è stata una passeggiata lungo la stradina sterrata.
La scelta però si è rivelata ottima!
Posticino tipico, in una baia dove vanno tutti con la barca e noi gli unici fenomeni in macchina!
Mangiato divinamente carne e pesce a volontà con dolcetto finale e candeline!

Pure i regali sono piaciuti ai ragazzi del posto che salutano il Teo con un sonoro mezzo italiano/croato, “complimenti auguri, bella mutandina” indicando il costume.
Dopo questo, sgroppino, che ci sta tutto e si torna in appartamento!
Poco riposati ma felici!

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