Sedmi dan: il fiordo di Sebenico e poi Capocesto

Il gin tonic si fa sentire, tanto che il Teo, re indiscusso dell’attività sportiva, non si sarebbe neanche alzato per la passeggiata mattutina. Assalito dai sensi di colpa prende coraggio e digerisce strada facendo!

Ormai siamo organizzatissimi, ricca colazione e tutto pronto per le 9.30. Responsabile delle borse cibo il Pippo, che ci riserverà una sorpresa! Oggi tutte le congiunzioni astrali, bel tempo e zero vento, permettono di fare la lunga trasferta al fiordo di Sebenico.
Si viaggia alla grande, prendendo il sole di gusto e in un’oretta poco più siamo alla fortezza di Sebenico.

Ci addentriamo dentro al fiordo ai 6 nodi pian pianino. A destra e a sinistra scorci di roccia e arbusti verdi. Arriviamo fino in fondo alla marina di Skradin da cui partono i barconi per visitare il parco naturale di Krka.

C’è un paesino che merita forse una visita, come al solito cerchiamo di capire dove poterci ormeggiare. Tre gommoni di italiani cercano di sistemarsi contemporaneamente.
Cerca il “corpo morto”, niente di cruento solo gergo marinaro, cima di qua e cima di là, giù 8 parabordi, 15 minuti classici per essere finalmente a posto.

Si presenta un ragazzo che chiede i documenti e la lincenza necessaria per navigare in Croazia, che noi ovviamente….non abbiamo! Non perché vogliamo fare i classici “italiani”, ma perché ieri la marina aveva internet che non funzionava, avevate già pensato male?!!

Noi 5 facciamo gli gnorri immaginando già di fare colletta per la multazza.
Pippo con “nonchalance” presenta al ragazzo una carta che sembra pure andare bene. Ma cosa gli avrà fatto vedere? Stupore generale! La licenza dell’anno scorso pensando di coglionarlo! Capendo che non ne saremmo usciti salvi e sull’onda degli altri italiani che si stavano lamentando perché il posteggio era a pagamento, guardiamo il tipo e ce ne andiamo: dopo tutta sta fadiga lui è sconvolto dicendo “io so marinero”, del tipo “non prendervela con me”!!!

Sulla costa del fiordo, allevamenti di ostriche e cozze, delle ostrichette fresche fresche take away dai pescatori ce le facciamo?
Ovvio che si!

Pranziamo sul gommone, Pippo chiede il pane, omertà assoluta: chi l’ha preso? Chi l’ha tagliato? Chi l’ha messo in forno? Ma è rimasto il forno acceso?! Attimi di terrore pensando che i canadair stessero spegnendo il nostro di incendio, ma tutto bene quel che finisce bene. Pane rimasto a casa e forno manco acceso!

Bagnetto a Otok Dvainka e puntiamo verso Capocesto.
Quello che una volta era un’isolotto con ponte elevatoio adesso è collegato alla terraferma.
Solite gag per ormeggiare, giretto fra le viette, negozietti e aperitivo al bar Tramonto con vista spettacolare.

Ci aspetta ancora un bel po’ di navigazione ma oggi si va via spediti.
Alle 19.00 rientriamo alla base.
Si prepara la cena. Pippo che di nascosto trova il suo regalo di compleanno da parte di Monica, dei pantaloncini che indossa ancor prima che gli vengano regalati facendo pure il sorpreso “guarda Monic cosa ho trovato”, no va be che scene!

Questa sera facciamo pure un giro a Maslinica lungo il porticciolo, un drink al baretto e sogni d’oro!

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