Primer día: Arrivo a Siviglia, Cattedrale e Barrio Santa Cruz

Dobbiamo superare la metà dell’anno per raccontare la nostra prima vacanzetta 2018! Ma ci sarà tempo per recuperare!E dunque eccoci qui, trolley in una mano, carta d’identità scaduta nell’altra, si parte finalmente e per una volta da Verona, destinazione Siviglia!!!

Viaggio in orario e preciso, brava Ryanair anche per le tue recenti scelte aziendali di assegnare i posti a caso, così che non appena si spegne l’obbligo delle cinture c’è un via vai di cambio posti sull’aereo che manco un gioco aperitivo da villaggio vacanze è più divertente!Ma ecco Siviglia e i sui 40 gradi all’ombra ad accoglierci. Taxi e tassista anni ‘60 per arrivare in appartamento, la proprietaria Astrid che ci attende per darci tutte le dritte del caso. Appena ci saluta e se ne va, già abbiamo svuotato mezzo frigo! La fame si fa sentire, ma siamo nel bel mezzo di Barrio Santa Cruz, non sarà certo difficile trovare qualcosa da sgranocchiare! Seguendo i classici consigli dell’amico dell’amico, eccoci dentro alla taperia La Fresquita: due metri per due di locale, con pareti tappezzate ti immagini della Madonna e video che trasmette h24 la festa della Setimana Santa…roba che se mi parte un’imprecazione per una tapas troppo calda, la guarda civile mi arresta!

Ma tra una Caña e l’altra, tra una tapas “cosa c’è dentro?” e un montaditos “ma da cosa sa?” siamo pronti per affrontare la prima visita culturale della vacanza: Cattedrale e Giralda. Biglietti alla mano facciamo gli sboroni e prendiamo pure le audio guide! La cultura non ha prezzo!Ammiriamo in lungo e in largo la cattedrale e poi su per il campanile…prevedere un ascensore no?!? La vista merita, la fatica…anche!

Ma il desiderio di rinfrescare la gola è forte ed eccoci ad assaggiare un’altra specialità culinaria fatta di Jàmon e ovetto di quaglia…e l’immancabile aglio!

Siamo perfettamente carichi per affrontare il tour di Barrio Santa Cruz alle ricerca delle piazzette più carine e particolari. Ne vediamo circa una decina, perdendoci una ventina di volte… top!

Si torna nella nostra maison per riposarci un po’, lavarci e picciottare quanto basta! Ma anche per prenotare già la cena, sia mai che torniamo a casa con l’appetito! Ristorante “El Pinton”, origini venete nemmeno un po’: dal menu franco spagnolo ordiniamo alla c{@zo di cane, tra cui dei bigoli tailandesi e del sushi shashimi andaluso… poteva andare anche peggio!Un giro in centro prima di raggiungere il locale Carboneira attaccatissimo all’appartamento dove si esibiscono nientepopodimeno che ballerine di flamenco! Uno spettacolo che merita di essere visto, ammirato, apprezzato…e imitato poi fuori per strada, ad ogni passo nella via che porta verso casa al ritmo di “Alè Alè” e nacchere immaginarie che schioccano tra le mani!

Tra risate generali, conviene mettersi a dormire!!!

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