Secondo jornu: si salpa verso le Eolie!

La giornata ha tutti i buoni presupposti…inizia la vera avventura della vacanza!
Colazione in piazza a Taormina e ritrovo ore 10.30 a porta Messina con il transfer che ha recuperato la famiglia Marcolini Mauro a Catania.
Ebbene si, saranno loro a completare il nostro equipaggio!

Salperemo dalla marina di Portorosa da non confondere con Portorose in Slovenia, ci troviamo infatti vicino a Milazzo.

Ma prima pit stop per la spesona del secolo.
Avete presente la spesa per 9 persone per una intera settimana in barca?!
Così con 3 carrelli, acqua da vendere, birre prosecco e cibo, modello burundi carichiamo tutto sul nostro pulmino da 9 per la gioia di Giovanni l’autista. Sganciati altri 50 euro per la sosta di un’ora alla coop, siamo pronti insieme ad altri stranieri alla marina con ben 3 ore di anticipo.

Pranzo al sacco e un po’ di cinema con dei croati che volevano portare la loro spesa in barca con il carrello del sigma avendo fatto la spesa alla coop…siciliani che gli “ostiano” dietro ma tutto normale!

Noi finalmente conosciamo Mario il nostro skipper o meglio il nostro capitano.
70 anni e non sentirli, un vero lupo di mare.
Sistemiamo la cambusa e cerchiamo di prenderci un po’ le misure, quelle che non sapremo prendere dopo, ma capirete!
Ci siamo.

Alle 16 poco più con vento da prua forza 9 salpiamo rotta isola di Vulcano!!
Mica male come inizio.
Il Teo passa dal bianco al verde per poi liberarsi con un bel vomitino a mare, il ragazzo torna fra noi come nuovo.
Dopo 3 ore di navigazione, l’isola di Vulcano è davanti a noi, si dorme al porto per stare più sereni, se par dir! 🙂

A pochi minuti dall’arrivo Mario da’ un po’ di istruzioni, ovviamente in 8 non ne facciamo 1 in fatto di conoscenza marittima.
Tra mezzo marinaio, corpo morto che qualcuno chiama cadavere, la bitta, fai un 8 e altri termini che già non ricordiamo, carichissimi facciamo il nostro primo ormeggio andando a speronare con l’ancora la barca dei vicini spagnoli!
Mica male come inizio!
Per fortuna solo un graffio su una parte di legno. Mario la vuole risolvere con “e non ti preoccupare, no problem la tua barca è near alla mia io li conosco, ti chiamo il chief” si insomma tutto condito da accento siciliano, la vorrebbe chiudere così ma questi che l’hanno noleggiata sono presi malissimo.
Tutto bene quel che finisce bene, una “clarance” scritta sul foio del pan e non ci si vede più!

Rimediamo con aperitivo e pasta con pomodorini pachino.
Carotine per sbugare e andiamo a fare un giro in paese per il gelato.
Si dondola anche a terra ma piano piano si prendono le misure con questa nuova avventura!
Si va a riposare, domani alle 8 il capitano ci vuole attivi!

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