Ottavo jornu: calette, piscine e l’attraversata di ritorno

Risveglio vista paesino di Lipari e perché non farsi un bel tuffo in mare ancor prima di far colazione causa costume finito in acqua?
Una bella rinfrescata per la Giovi.

Salpiamo di buon ora per la prima tappa di oggi la spiaggia di Valle Muria.
Veloce tuffo e si risale in barca destinazione la vicina isola di Vulcano parte di Levante, piscine di Venere e grotta del Cavallo.
Qui un po’ di esplorazione è d’obbligo! Scendiamo armati di pinne, maschera, boccaglio e una gopro rigorosamente scarica nel posto più figo da fotografare di tutta la vacanza!

Si nuota, si nuota, si nuota fin quando praticamente la nostra barca finisce a Milazzo e noi ci troviamo sotto delle rocce di una grotta levigata dai tempi con il mare blu intenso.
Tra il magico e l’affascinante e al tempo stesso stile “cast away” arranchiamo tendando di ritornare a bordo.
Per fortuna che Mario vedendoci in difficoltà ci recupera al volo.

Ci spostiamo nella baia a fianco per ape e pranzo…cosa offre il menù? Una bella pasta tanto per cambiare! Bagni e dance digestiva in una cornice in mezzo a dei faraglioni molto suggestiva.

Sale il vento e Mario ci preannuncia una bella veleggiata per il viaggio di ritorno a Portorosa.
Ultimi tuffi, foto, una pagina di espressioni di matematica della Mati che vola in mare e siamo pronti per salutare le Eolie e fare rientro in porto.
Apriamo genoa e randa e ci gustiamo un ritorno sospinti dal vento, meraviglioso, la più bella conclusione di una vacanza in barca a vela.

A mezz’ora dall’arrivo è tempo di prepararsi per l’ormeggio e ammainare le vele.
Ogni membro dell’equipaggio ormai ha il suo ruolo.
Mauro: ancor man, adetto all’ancora.
Teo: recupero del corpo morto.
Gigi: timoniere.
Ricky: adetto ai parabordi.
Si insomma nella manovre le donne non sono contemplate, ma si adoperano lo stesso!

D’aldronde ironia della sorte abbiamo gli spagnoli del primo giorno vicini di posto e dobbiamo assolutamente far bella figura.
Facciamo un ormegggio da 10 e lode con applauso finale, dai che forse dopo una settimana qualcosa abbiamo imparato.

Ci gustiamo una vera doccia e l’ultima cenetta in barca aggiungendo pure un posto per l’amica di Mario, Anna. In 10, solo posti in soppalco per riuscire a starci, ma l’ospitalità è di casa.
Granite e sgroppini al bar offerti da Mario, con la nostra uniforme d’ordinanza Catablu e ce ne andiamo felici a nanna!
Domani si rientra in terra veronese.

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