Cinquième jour: coste rosa, onde immense… e tante cozze!

Ci svegliamo con un ottima colazione fatta trovare davanti l’uscio di “casa” perché effettivamente, anche se mignon, ha tutto quello che serve.

Estasiati da questa esperienza andiamo ad esplorare le altre radure in cui scoviamo i nostri “vicini” di casetta. Niente da dire posto bello e in completo relax.

Ma noi il relax non sappiamo neanche cosa sia si parte ad esplorare Paimpol e poi anche se non in programma Tréguier con le sue viuzze, la cattedrale gotica e negozietti dove la Giovi passerebbe la giornata.

Proseguiamo per una icona fotografica che è la piccola casa stretta tra due blocchi di granito a Castel Meur. Inizia qui la “Côte de granit rose”, la costa del granito rosa costellata da scogli rosati dalle forme più strane. Posto incantevole, ci fermiamo per il pic nic con quello che abbiamo “inculè” dalla colazione: baguette e tanto per cambiare salamino e formaggio, croissant con aggiunta di marmellata all’albicocca e succo d’arancia.

Decidiamo di non seguire il navigatore ma di costeggiare tutto il litorale in macchina ammirando ogni scorcio e insenatura di questo stupendo paesaggio. Passiamo pure da una stradina sulla sabbia che probabilmente con l’alta marea risulta impraticabile, le avventure non mancano.

Ci imbattiamo in un marché, un mercato di prodotti eco/bio. Personaggi strani, qualche bancarella e soprattutto una super tipica galette, una specie di crepe quadrata con formaggio/prosciutto e uovo al centro. Goduria per il Teo.

“Avanti col Cristo che la procession si ingruma”, raggiungiamo Ploumanac’h da qui prendiamo il sentiero dei Doganieri GR34, dopo aver fatto le nostre per parcheggiare, che fadiga.

Dal porto passiamo dalla Plage de la Bastille con vista sullo Château de Costaérès, un castello costruito su un isolotto. Cammina e cammina ogni scorcio ci fa venire voglia di andare avanti. Vedute bellissime, mare e onde che si infrangono sugli scogli. Sole, tanto sole. Va ben ci sta troppo un bel bagnetto.

Troviamo l’insenatura che fa per noi e con coraggio ci tuffiamo nel mare bretone decisamente freschetto. La pace è scombussolata da famiglie spagnole che i “siga drio” ai chicos ma noi dobbiamo ripartire.

Un’altra ora ci separa dalla destinazione finale di oggi dove dormiremo ben 2 notti, siamo quasi emozionati.

Saltati completamente i piani di oggi e un paio di cittadine probabilmente carine… ma se passete di qua col sole (che non è scontato da queste parti) è assolutamente da godere appieno almeno secondo noi.

Ed eccoci a Les Chambres de Kermenguy altro chambers d’hotes ma che fa parte dell’associazione Gîtes de France: cosa voglia dire non lo sappiamo, forse che son gestite da gente ancora più autoctona?!? Ecco si presenta Sophie arzilla vecchiett… signora che dopo i saluti esclama: parles-tu français? E noi: ehm no, but English yes! O italiano aggiunge il Teo. Lei fa un cenno con la testa ed eccola partire con mille parole e racconti in francese! Imbarazzo e poi possiamo solo rispondere con oui, alè, voilà, fantastìc! Ma stanza comoda e bagno nuovo! Gènial!

Ma stasera che si mangia?!? Alla faccia di chi ci aveva spaventato dicendo che alle sette chiude tutto, ore 9pm siamo seduti al ristorante La Moule Au Pot del paesello di Roscoff, poco distante e sul mare. Piatto tipico: Moules-frites, ovvero cozze con patatine fritte! Classiche per la Giovi e con aggiunta di formaggio Bleu d’Auvergne!

Una bozza di cidro, un dolcetto… e poi 4 passi per smaltire, facciamo anche 8!

Sogni d’oro, sperando di non ripetere scene già viste…

“Fa star male sta roba qua. Soffro come una bestia proprio!” “Eh son scene un po’ toccanti, è il Neorealismo!” “No, mi sa che sono le cozze!”

Comincia la discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.